Comunque sia ecco qui, con una velocità fuori dal comune (in senso negativo però), un piccolo e inutile resoconto del mio viaggio in Sardegna, dove io, la mia famiglia e i miei cugini Francesca ed Emilio abbiamo alloggiato nella casa delle vacanze di mio zio (che però non è il padre dei due cugini precedenti ^^). Il viaggio è stato molto bello e piacevole, alla fine sono contenta di esserci andata :D
Mercoledì 3 settembre 2008
Alle 23.30 ci partiva il traghetto da Livorno. Non appena Emilio e Francesca sono giunti a casa nostra e una volta conclusa la riunione di calcio che Giò aveva con la sua squadra, siamo partiti armati di bagagli e cestino sacro, ovvero il cestino contenente la cioccolata e altre gustose schifezze indispensabili per affrontare il viaggio in auto.
A Livorno seguendo il cartello “porto” si arrivava ovunque tranne che lì. Fortunatamente dopo un po’ di peregrinazioni l’abbiamo trovato, anche perché non passava inosservato, con tutte quelle navi attraccate. Essendo arrivati con un’ora e mezza d’anticipo abbiamo potuto accaparrarci i posti migliori, ovvero il divanetto con la moquette nell’area bimbi. L’unica cosa che ci preoccupava era il televisore con i cartoni dei Looney Tunes, temendo che non venisse spento e ci toccasse sopportare Beep Beep per tutta la notte, cosa che fortunatamente non è successa.
I miei invece hanno preferito dormire sui divanetti del bar. Peggio per loro perché si son dovuti sorbire la televisione accesa e sintonizzata su canale 5 per tutto il tempo.
Giovedì 4 settembre 2008
Alle quattro e mezzo o qualche cosa del genere ci siamo alzati e, con l’aspetto di mummie prese a bastonate, ci siamo ammassati tutti ai tavolini del bar. Qui abbiamo atteso che il traghetto attraccasse guardando canale 5, dove avranno trasmesso venti volte di seguito il notiziario della mattina.
Finalmente sbarcati ad Olbia, ci siam diretti verso la casa mio mio zio, che si trovava (e presumo si trovi ancora, a meno che non sia stata demolita, ma non vedo perché) a Mandriola, dall’altra parte dell’isola. A metà mattinata abbiamo fatto una sosta per fare una colazione decente a Siniscola. Qui finiamo in un bar dove, stando ai patacchini alle pareti, tifavano Milan e avevano un televisore sintonizzato anch’esso su canale 5 -___-
Per l’ora di pranzo finalmente arriviamo a Mandriola, sotto comune di Riola Sardo, in provincia di Oristano e vicino a Putzu Idu. A poca distanza c’era pure un paese chiamato Su Pallosu, che dato il nome non abbiamo osato visitare. Giunti a destinazione ci siamo catapultiamo con armi e bagagli dentro la casa, edificio dipinto dal proprietario precedente con uno strano colore rosso a macchie (purtroppo nessuno ha avuto la sagacia di fare una foto e non posso mostrarvi il capolavoro di pittura).
Questo fatto comunque non ci ha sconvolto più di tanto e soprattutto non ci ha impedito di pranzare, dormire per riprenderci e infine andare in spiaggia a sguazzare nell’acqua.
Venerdì 5 settembre
La mamma ed io, uniche ad essersi alzate ad orari decenti, siam partite per una camminata di un’ora e mezza fino a Capu Mannu e ritorno. Durante il viaggio abbiamo affrontato delle lucertole giganti, incontrato alcune persone che avevano avuto la nostra stessa idea, osservato un uccello strano che sembrava un incrocio tra un falco e un pappagallo, trovato uno schermo gigante montato in mezzo al nulla (e che ancora non siamo riusciti a capire a che servisse) e ammirato una scogliera a picco sul mare che a entrambe ricordava un celebre video dei Cure.
Tornate a casa (dove nessuno ci aveva preparato la colazione) abbiamo trovato un geko morto nel cortile, probabilmente portatoci da o un gatto o da qualche burlone. Il geko è poi rimasto sul vialetto per tutta la vacanza, smontato pezzettino per pezzettino dalle formiche mentre noi, periodicamente, ne osservavamo la decomposizione. E’ stato un interessante osservazione scientifica, dico sul serio.
Niente di particolare per il resto del giorno, ozio totale al mare (dato che siamo andati in Sardegna apposta mi sembra il minimo), un’ora passata a maledire internet nel tentativo di aggiungere un post su questo blog e guardato uno speciale sui Queen in televisione dopo cena (durante il quale mio padre e mio cugino sono rimasti piacevolmente folgorati da Roger Taylor in abiti femminili XD)
Sabato 6 settembre
Sabato abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso e anziché tornare nuovamente alla spiaggia di Mandriola ci siamo diretti a Sa Mesa Longa, dove la spiaggia e il mare erano molto più belli. C’erano molte scogli (motivo per cui precedentemente avevamo fatto una sosta a comperare le scarpine apposite) e anche molti animali, particolarmente pesci, cosa che immagino non avreste mai creduto.
Nel pomeriggio ne se siamo andati un altro po’ in giro, prima allo stagno di Càbras a fare del birdwatching moooolto da dilettanti. Abbiamo visto qualche airone e un gregge di pecore accompagnate da un pastore in motorino (comoda la vita!).
Dopo aver appreso come avvenga la locomozione dei pastori moderni, ci siamo diretti alla spiaggia di Arrutas, detta anche la spiaggia di riso, per via della sua sabbia che sembra riso, per l’appunto. Qui c’era il mare mosso e io Angela e Francesca ci siamo lasciate sbattacchiare in giro dai cavalloni. Anche volendo tentare di smettere era difficile, una volta atterrate violentemente sulla spiaggia la corrente ci riportava in mare con un risucchio impressionante, senza contare che, tempo di riprendere fiato e rimettere a posto il costume che nel frattempo se ne era andato ovunque, era già arrivata un’altra onda e si ricominciava daccapo.
Chi ha apprezzato particolarmente questo gioco è stato un gruppo di ragazzi lì in spiaggia che all’inizio giocava a pallavolo, per poi smettere progressivamente man mano che i costumi minacciavano di abbandonarci, cosa che comunque non è successa :-)
Domenica 7 settembre
Dato il divertimento del giorno precedente alla mattina siamo tornati ad Arrutas, sempre a fare le deficienti sui cavalloni, cosa che quel giorno facevano praticamente tutti, mentre nel pomeriggio ci siamo accontentati della spiaggia vicino a casa. Alla sera con un botto di fortuna siamo riusciti ad evitare il film di Boldi e DeSica che Emilio voleva farci vedere.
Lunedì 8 settembre
Questa giornata l’abbiamo dedicata al vagabondaggio. La prima tappa è stata Bosa, bella cittadina, dove abbiamo spaventato gatti, disturbato cani ringhiosi e, soprattutto, cercato una pasticceria. E’ stata un’impresa difficile, la prima che abbiamo trovato (con l’invitante insegna “Pane e dolci” o qualche cosa di simile) potrebbe essere considerata la bottega più vuota del mondo, dato che conteneva un paio di panini e nient’altro. La seconda invece è stata molto più soddisfacente :D
Divorati i nostri acquisti ci siamo diretti ad Alghero, vicino a Capo Caccia, a vedere il panorama, poi ci siamo infine accampati ad una spiaggia di Torre del Porticciolo. Qui il mare era davvero bello, con talmente tanti pesci che sembrava di nuotare in un acquario. Questa spiaggia ci è piaciuta così tanto che siam rimasti lì fino a tarda sera, per poi andare in una pineta lì vicino nel tragicomico tentativo di cambiarci d’abito. Riusciti bene o male a metterci qualche cosa di decente indosso siamo andati a cenare ad Alghero, bellissima cittadina che ricordava vagamente la città francese di Saint Malò (o forse è quest’ultima che assomiglia ad Alghero, non saprei). Per quel che mi riguarda ho cenato con un ottimo piatto di straccetti ai gamberi e zucchine.
Martedì 9 settembre
Essendo la sera precedente tornati ad un’ora estremamente tarda, ce ne siamo rimasti buoni buoni a casa, trascorrendo la giornata nella spiaggetta di Mandriola. Sia il mare che il tempo erano decisamente belli, non so se fosse più limpido il cielo o l’acqua.
Per il resto la cosa più eccitante della giornata è stato l’essere inseguita da un gatto dall’aria particolarmente feroce.
Mercoledì 10 settembre
Il giorno del ritorno.
Pulita e messa in ordine per bene la casa, in modo che così mio zio ci permetta di ritornarci, e salutato il nostro amico geko morto (ormai ridotto a un misero stratino di pelle esterna senza più traccia di qualsiasi cosa all’interno) abbiamo ricaricato l’auto e siamo partiti in direzione di Olbia.
Siccome qualsiasi programma radiofonico ci ricordava dell’esperimento del Cern che si teneva quel giorno e ci facevano venire delle paranoie assurde, siamo andati a far colazione in una rinomata pasticceria di Riola Sardo, così se anche fossimo finiti in un buco nero ci saremmo andati con lo stomaco pieno (e di cose veramente buone per di più).
Per il resto nulla di veramente degno di nota. Ad Olbia abbiamo preso il traghetto per poi arrivare a Livorno verso le 23 o qualche cosa del genere. Durante lo sbarco mi sono addormentata con un iPod spento in mano, risvegliandomi due ore dopo nella stessa posizione in una stazione di servizio, dove c’eravamo fermati a cambiare le lampadine dei fanali che avevano avuto la bella pensata di fulminarsi. Io comunque in quel momento non capivo nulla ed ero convinta che stessimo sostando sull’argine di un fiume.
Purtroppo non riesco ad allegare foto significative a questo post (e non ho nemmeno voglia di ridurle e tutti quei giri lì), non appena la connessione ricomincerà ad andare anche solo vagamente decentemente le aggiungerò al photoalbum del live space (l'unico motivo per cui quel live space esiste ancora).
Mercoledì 3 settembre 2008
Alle 23.30 ci partiva il traghetto da Livorno. Non appena Emilio e Francesca sono giunti a casa nostra e una volta conclusa la riunione di calcio che Giò aveva con la sua squadra, siamo partiti armati di bagagli e cestino sacro, ovvero il cestino contenente la cioccolata e altre gustose schifezze indispensabili per affrontare il viaggio in auto.
A Livorno seguendo il cartello “porto” si arrivava ovunque tranne che lì. Fortunatamente dopo un po’ di peregrinazioni l’abbiamo trovato, anche perché non passava inosservato, con tutte quelle navi attraccate. Essendo arrivati con un’ora e mezza d’anticipo abbiamo potuto accaparrarci i posti migliori, ovvero il divanetto con la moquette nell’area bimbi. L’unica cosa che ci preoccupava era il televisore con i cartoni dei Looney Tunes, temendo che non venisse spento e ci toccasse sopportare Beep Beep per tutta la notte, cosa che fortunatamente non è successa.
I miei invece hanno preferito dormire sui divanetti del bar. Peggio per loro perché si son dovuti sorbire la televisione accesa e sintonizzata su canale 5 per tutto il tempo.
Giovedì 4 settembre 2008
Alle quattro e mezzo o qualche cosa del genere ci siamo alzati e, con l’aspetto di mummie prese a bastonate, ci siamo ammassati tutti ai tavolini del bar. Qui abbiamo atteso che il traghetto attraccasse guardando canale 5, dove avranno trasmesso venti volte di seguito il notiziario della mattina.
Finalmente sbarcati ad Olbia, ci siam diretti verso la casa mio mio zio, che si trovava (e presumo si trovi ancora, a meno che non sia stata demolita, ma non vedo perché) a Mandriola, dall’altra parte dell’isola. A metà mattinata abbiamo fatto una sosta per fare una colazione decente a Siniscola. Qui finiamo in un bar dove, stando ai patacchini alle pareti, tifavano Milan e avevano un televisore sintonizzato anch’esso su canale 5 -___-
Per l’ora di pranzo finalmente arriviamo a Mandriola, sotto comune di Riola Sardo, in provincia di Oristano e vicino a Putzu Idu. A poca distanza c’era pure un paese chiamato Su Pallosu, che dato il nome non abbiamo osato visitare. Giunti a destinazione ci siamo catapultiamo con armi e bagagli dentro la casa, edificio dipinto dal proprietario precedente con uno strano colore rosso a macchie (purtroppo nessuno ha avuto la sagacia di fare una foto e non posso mostrarvi il capolavoro di pittura).
Questo fatto comunque non ci ha sconvolto più di tanto e soprattutto non ci ha impedito di pranzare, dormire per riprenderci e infine andare in spiaggia a sguazzare nell’acqua.
Venerdì 5 settembre
La mamma ed io, uniche ad essersi alzate ad orari decenti, siam partite per una camminata di un’ora e mezza fino a Capu Mannu e ritorno. Durante il viaggio abbiamo affrontato delle lucertole giganti, incontrato alcune persone che avevano avuto la nostra stessa idea, osservato un uccello strano che sembrava un incrocio tra un falco e un pappagallo, trovato uno schermo gigante montato in mezzo al nulla (e che ancora non siamo riusciti a capire a che servisse) e ammirato una scogliera a picco sul mare che a entrambe ricordava un celebre video dei Cure.
Tornate a casa (dove nessuno ci aveva preparato la colazione) abbiamo trovato un geko morto nel cortile, probabilmente portatoci da o un gatto o da qualche burlone. Il geko è poi rimasto sul vialetto per tutta la vacanza, smontato pezzettino per pezzettino dalle formiche mentre noi, periodicamente, ne osservavamo la decomposizione. E’ stato un interessante osservazione scientifica, dico sul serio.
Niente di particolare per il resto del giorno, ozio totale al mare (dato che siamo andati in Sardegna apposta mi sembra il minimo), un’ora passata a maledire internet nel tentativo di aggiungere un post su questo blog e guardato uno speciale sui Queen in televisione dopo cena (durante il quale mio padre e mio cugino sono rimasti piacevolmente folgorati da Roger Taylor in abiti femminili XD)
Sabato 6 settembre
Sabato abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso e anziché tornare nuovamente alla spiaggia di Mandriola ci siamo diretti a Sa Mesa Longa, dove la spiaggia e il mare erano molto più belli. C’erano molte scogli (motivo per cui precedentemente avevamo fatto una sosta a comperare le scarpine apposite) e anche molti animali, particolarmente pesci, cosa che immagino non avreste mai creduto.
Nel pomeriggio ne se siamo andati un altro po’ in giro, prima allo stagno di Càbras a fare del birdwatching moooolto da dilettanti. Abbiamo visto qualche airone e un gregge di pecore accompagnate da un pastore in motorino (comoda la vita!).
Dopo aver appreso come avvenga la locomozione dei pastori moderni, ci siamo diretti alla spiaggia di Arrutas, detta anche la spiaggia di riso, per via della sua sabbia che sembra riso, per l’appunto. Qui c’era il mare mosso e io Angela e Francesca ci siamo lasciate sbattacchiare in giro dai cavalloni. Anche volendo tentare di smettere era difficile, una volta atterrate violentemente sulla spiaggia la corrente ci riportava in mare con un risucchio impressionante, senza contare che, tempo di riprendere fiato e rimettere a posto il costume che nel frattempo se ne era andato ovunque, era già arrivata un’altra onda e si ricominciava daccapo.
Chi ha apprezzato particolarmente questo gioco è stato un gruppo di ragazzi lì in spiaggia che all’inizio giocava a pallavolo, per poi smettere progressivamente man mano che i costumi minacciavano di abbandonarci, cosa che comunque non è successa :-)
Domenica 7 settembre
Dato il divertimento del giorno precedente alla mattina siamo tornati ad Arrutas, sempre a fare le deficienti sui cavalloni, cosa che quel giorno facevano praticamente tutti, mentre nel pomeriggio ci siamo accontentati della spiaggia vicino a casa. Alla sera con un botto di fortuna siamo riusciti ad evitare il film di Boldi e DeSica che Emilio voleva farci vedere.
Lunedì 8 settembre
Questa giornata l’abbiamo dedicata al vagabondaggio. La prima tappa è stata Bosa, bella cittadina, dove abbiamo spaventato gatti, disturbato cani ringhiosi e, soprattutto, cercato una pasticceria. E’ stata un’impresa difficile, la prima che abbiamo trovato (con l’invitante insegna “Pane e dolci” o qualche cosa di simile) potrebbe essere considerata la bottega più vuota del mondo, dato che conteneva un paio di panini e nient’altro. La seconda invece è stata molto più soddisfacente :D
Divorati i nostri acquisti ci siamo diretti ad Alghero, vicino a Capo Caccia, a vedere il panorama, poi ci siamo infine accampati ad una spiaggia di Torre del Porticciolo. Qui il mare era davvero bello, con talmente tanti pesci che sembrava di nuotare in un acquario. Questa spiaggia ci è piaciuta così tanto che siam rimasti lì fino a tarda sera, per poi andare in una pineta lì vicino nel tragicomico tentativo di cambiarci d’abito. Riusciti bene o male a metterci qualche cosa di decente indosso siamo andati a cenare ad Alghero, bellissima cittadina che ricordava vagamente la città francese di Saint Malò (o forse è quest’ultima che assomiglia ad Alghero, non saprei). Per quel che mi riguarda ho cenato con un ottimo piatto di straccetti ai gamberi e zucchine.
Martedì 9 settembre
Essendo la sera precedente tornati ad un’ora estremamente tarda, ce ne siamo rimasti buoni buoni a casa, trascorrendo la giornata nella spiaggetta di Mandriola. Sia il mare che il tempo erano decisamente belli, non so se fosse più limpido il cielo o l’acqua.
Per il resto la cosa più eccitante della giornata è stato l’essere inseguita da un gatto dall’aria particolarmente feroce.
Mercoledì 10 settembre
Il giorno del ritorno.
Pulita e messa in ordine per bene la casa, in modo che così mio zio ci permetta di ritornarci, e salutato il nostro amico geko morto (ormai ridotto a un misero stratino di pelle esterna senza più traccia di qualsiasi cosa all’interno) abbiamo ricaricato l’auto e siamo partiti in direzione di Olbia.
Siccome qualsiasi programma radiofonico ci ricordava dell’esperimento del Cern che si teneva quel giorno e ci facevano venire delle paranoie assurde, siamo andati a far colazione in una rinomata pasticceria di Riola Sardo, così se anche fossimo finiti in un buco nero ci saremmo andati con lo stomaco pieno (e di cose veramente buone per di più).
Per il resto nulla di veramente degno di nota. Ad Olbia abbiamo preso il traghetto per poi arrivare a Livorno verso le 23 o qualche cosa del genere. Durante lo sbarco mi sono addormentata con un iPod spento in mano, risvegliandomi due ore dopo nella stessa posizione in una stazione di servizio, dove c’eravamo fermati a cambiare le lampadine dei fanali che avevano avuto la bella pensata di fulminarsi. Io comunque in quel momento non capivo nulla ed ero convinta che stessimo sostando sull’argine di un fiume.
Purtroppo non riesco ad allegare foto significative a questo post (e non ho nemmeno voglia di ridurle e tutti quei giri lì), non appena la connessione ricomincerà ad andare anche solo vagamente decentemente le aggiungerò al photoalbum del live space (l'unico motivo per cui quel live space esiste ancora).
Troppo carino il resoconto delle tue vacanze!! XD
RispondiEliminaTra la persecuzione di canale 5, il geco morto, Roger Taylor vestito da donna e il gatto infuriato dovete esservi divertiti... ^^
Baci e a presto!
Ciao,
RispondiEliminapeccato non sia venuta a Su Pallosu,
abbiamo in corso la
PETIZIONE PER SU PALLOSU PATRIMONIO
DELL'UMANITA'
puoi firmare comunque on line
http://www.petizionionline.it/petizione/per-su-pallosu-patrimonio-dellumanita-nella-lista-unesco/2501
Qui si trova oltre ad un noto sito archeologico nuragico anche l'unica colonia felina al mondo dove i gatti scendono incredibilmente in spiaggia.
Saluti e alla prossima
Andrea Atzori
IL BLOG UFFICIALE
I GATTI DI SU PALLOSU
http://gattisupallosu.blogspot.com