venerdì 11 dicembre 2020

The Fratellis live nel salotto di casa

Qualche parola (cioè post chilometrico) sul concerto live stream dei Fratellis di due sabati fa. Va be', chi mi segue anche su altri social sa già come la penso perché mi avrà visto riversare complimenti a destra e a manca.
Innanzitutto è stato esattamente la dose di dopamina e serotonina di cui avevo bisogno, dati i tempi che corrono passare una serata piacevole in totale spensieratezza è stato davvero un toccasana. E tutto il lavoro di promozione fatto sui profili social nei giorni precedenti non ha fatto altro che aumentare l'entusiasmo al riguardo, tanto che andare all'ora di inizio ormai ero esaltata quasi come ad un concerto vero. Tra l'altro, dopo lunga ricerca, sono pure riuscita a racimolare cavi e adattatori giusti e collegare così il portatile alla tv, il che mi ha permesso di seguire lo spettacolo su uno schermo decente.

Live in Glasgow dalla location super segreta
che nessuno ci ha poi detto quale fosse


Alla fine il concerto era  pre-registrato, ma bisogna dire editato davvero molto bene, gli stacchi tra un brano e l'altro gestiti perfettamente e mi è piaciuta molto l'idea di posizionare Jon e Baz uno di fronte all'altro anziché voltati verso il pubblico (che effettivamente non c'era). Ottima anche la scelta di posizionamento delle telecamere, soprattutto quella messa di fronte a Mince, perché intanto per me è sempre un piacere vedere bene il batterista e il piacere è doppio e forse pure triplo quando il batterista in questione suona con così tanto entusiasmo e passione come fa Mince. Però avrei ripreso un po' di più Baz. Molto belli anche i giochi di luce, tutti sulla tonalità del fucsia violetto.
Giusto un paio di appunti: un po' troppo corto, speravo facessero almeno un'ora abbondante, invece han suonato poco più di cinquanta minuti. Come si usa dire, breve, ma intenso. Un'altra cosa che mi ha lasciato un pelo perplessa è stata la totale assenza di comunicazione. Vero che non sono una band particolarmente comunicativa, anche nei concerti normali si limitano proprio ai minimi sindacali lasciando che sia la musica a parlare per loro, ma almeno un "goodbye" finale non avrebbe fatto schifo, anche perché lo spettacolo si è concluso molto bruscamente e in un primo momento non capivo se fosse finito o se fosse la connessione ad avere qualche problema. 
Ma a parte questi piccoli dettagli lo spettacolo è stato di gran livello, ottima performance da parte di tutti e tre, considerato inoltre che non c'era un pubblico a dar loro la carica. È stato anche un piacere riuscire finalmente a sentire i backup vocals di Baz e Mince. Ho avuto però il vago sospetto che vocalmente Jon non fosse proprio in perfetta forma, forse è solo un'impressione mia, ma in un paio di occasioni mi è sembrato si sia cercato di evitare le note particolarmente alte o di tenerle troppo a lungo. Ad ogni modo la qualità della sua esibizione non ne ha risentito, anzi, ci son stati dei momenti che ha tirato fuori delle robe da farti venire i brividi lungo la schiena (chiedo scusa per questa piega, ma a quanto pare più invecchio più la mia parte adolescente invasata prende il sopravvento).
Mi è piaciuta molto la scelta dei tredici brani suonati, mi ha stupito l'assenza di alcuni titoli (come Sugartown e Laughing Gas, ero pronta a scommettere dei soldi sulla loro presenza), ma tutto sommato è stata una scaletta ben fatta.

Impostor: hanno aperto con questa è direi che è stata la scelta più azzeccata di tutte. La prima strofa infatti recita "You wear your mask and I'll wear mine", voglio dire, pura poesia iniziare con tali parole un concerto in tempo di pandemia.

Whistle For The Choir: come secondo brano un classicone imprescindibile, sinceramente non me l'aspettavo così presto in scaletta. Comunque è sempre un grande piacere ascoltarla, non credo mi stuferò mai di questa canzone, per quanto l'abbia ormai sentita in innumerevoli modi e occasioni riesce sempre ad emozionarmi come le prime volte. 

I've Been Blind: questa mi ha fatto veramente piacere sentirla, anche perché ritengo che la versione dal vivo sia molto più bella di quella dell'album. Non che quella dell'album non mi piaccia, anzi, ma credo che di tutto il disco sia uno dei brani che mi hanno colpito di meno. Invece dal vivo è uno di quelli che mi piacciono di più, anche all'ultimo concerto a Milano è stato uno dei pezzi che, di tutta la scaletta, mi ha più piacevolmente colpita. Inoltre, dal vivo o meno, questa canzone ha una batteria che adoro!

Stand Up Tragedy: questa già di partenza mi piace tanto, poi è così bella ritmata ed orecchiabile che si balla davvero bene per il salotto. E finalmente il piacere di ascoltare la versione dal vivo, all'ultimo concerto a Milano l'hanno fatta per prima e a parte che l'acustica in generale era un po' meh, mi sa che ancora non avevano tarato bene i microfoni o che so io perché l'unica cosa che son riuscita a sentire di questo brano è stata la batteria. 

Action Replay: ed eccoci ad una delle sorprese della serata. Il brano è un inedito, è tratto dal prossimo album ed è qualcosa di meraviglioso. In teoria per ora l'unica occasione in cui è stato possibile ascoltarlo è stata in versione lullaby fatta da Jon su instagram durante una sessione per spin magazine. Ma in pratica sono riuscita a bruciarmi anche questa (a piè di pagina il mirabolante racconto di come sia potuto accadere, ma dico subito che sono stata ingannata*). Come dicevo, la canzone promette davvero bene, è molto leggiadra e poetica, ma allo stesso tempo ha una bella base ritmica. La parte che più mi piace è la variazione centrale, lì prende proprio il volo. Mi è parso che questa versione live sia più interessante della versione ufficiale, ma è anche vero che ormai non ho più la memoria molto fresca sulla versione in studio.

Starcrossed Losers: questa mi sarei stupita se non l'avessero fatta, oltre ad essere uno dei singoli tratti dallo scorso album è anche uno dei brani più popolari, tra quelli più recenti. Sempre un piacere ascoltarla, di questo pezzo adoro la traccia di basso e l'incalzare della batteria prima dell'ultimo ritornello. 

Seven Nights Seven Days: questa è stata davvero una bella sorpresa, non tanto per la presenza, ma più che altro per la versione che ne hanno tirato fuori, davvero molto molto bella! Tanto da risultare uno dei brani più interessanti di tutto il repertorio, quando invece non sono mai stata particolarmente appassionata della versione dell'album, una canzone che trovo carina, ma nulla di più. In questa veste invece mi è piaciuta davvero molto!

Six Days in June: finalmente l'esordio dal vivo del primo (e per ora unico) singolo tratto da Half Drunk! Dal vivo si presenta davvero bene, poi è bella ritmata e trascinante, perfetta per il ballo da salotto. E non solo, credo che sarà molto divertente da ascoltare anche ad un vero e proprio concerto. 

Me And The Devil: qui non appena ho sentito le prime note sono saltata ad esultare sul divano. Ci tenevo tantissimo a sentirla! A parte che mi piace molto la canzone in se, dal vivo secondo me questa è pazzesca, ricordo di essere rimasta estasiata quando la sentii a Milano nel 2015, credo una delle migliori quella sera. Mi pare che ultimamente non sia stata suonata molto dal vivo, non era quindi tra i brani che davo per certi, anche se speravo la facessero.

Baby Fratelli: old but gold, sempre un piacere sentirla, peccato che la mia connessione non fosse d'accordo e abbia deciso di smettere di funzionare durante questo brano. Tempo di riconnettere tutto della canzone ho sentito poco, ma comunque una versione davvero bellina.

We Need Medicine: altra bella sorpresa, come la sua compagna di disco Seven Night Seven Days anche questa è stata eseguita in maniera diversa dal solito e anche questa in modo molto interessante. Forse non al punto da preferirla alla versione originale dell'album, ma mi è piaciuta davvero tanto! E poi scusa, vuoi forse non suonare una canzone con tale titolo durante una pandemia?

Henrietta: siamo ormai arrivati ai classici, insieme alla prossima e a Whistle questo è uno di quei brani che sai che non mancheranno mai in scaletta. Anche qui una versione molto bellina. 

Chelsea Dagger: come ultimo un brano immancabile e anche in questo caso rimaneggiato in maniera molto interessante! Personalmente eseguito così lo preferisco alla versione canonica, forse anche perché Chelsea non dico mi abbia stufato, ma viene suonata talmente spesso che ormai ha un po' il sapore della routine e una versione diversa rende l'ascolto più interessante. Non propriamente una sorpresa perché già altre volte l'hanno suonata in maniera simile, come in questa esibizione di cinque anni fa che è la mia versione preferita, tra l'altro Jon era particolarmente carico in quell'occasione o_o



Per rendere il post un po' più serio allego anche una recensione fatta da chi è addetto ai lavori, quindi più professionale e di gran lunga più oggettiva. Ma è anche vero che le mie non sono e non vogliono essere recensioni!


*chi preordina una qualche forma dell'album in uscita ha la possibilità di scaricare gratuitamente dallo store ufficiale i singoli man mano che questi vengono rilasciati. Ecco, una mattina a fine luglio scorso mi son trovata Action Replay nella sezione download. Esclamando un "fico, è uscito un nuovo singolo!" me lo sono scaricato e ascoltato circa quella decina di volte. Poi ho notato una cosa strana: il brano non era presente su spotify né su qualsiasi altro servizio di streaming. Ma cosa ancora più sospetta, nessun canale ufficiale della band stava facendo alcun tipo di promozione. E infatti, andare a fine giornata, la canzone è stata rimossa dalla sezione download. Evidentemente è stata resa disponibile per errore, ma intanto l'ho ascoltata abbastanza volte da imprimerla nella mente, diamine!

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