Ultimamente non ho dato molti segni vita sul blog, sono stata poco in casa e in quelle poche occasione non avevo voglia di stare su internet. Peccato perché in realtà cose da scrivere ne avevo anche, alcune le tengo di riserva per i prossimi post, altre a forza di rimandarne la pubblicazione non hanno più molto senso di esistere.
Tra le cose più eclatanti successemi negli ultimi giorni c'è il matrimonio di Marina e Antonio*, celebrato proprio ieri.
Davvero un bel matrimonio, semplice, senza molte pretese né troppi fronzoli, ma al contempo molto fine.
Cerimonia veloce in comune, lancio del bouquet da cui tutte cercavamo di fuggire (tranne quella che l'ha preso) e lancio di riso fregato tutto a mia cugina piccola che è stata l'unica ad avere avuto la perspicacia di portarlo. Molta carina l'idea delle bomboniere: a ogni invitato è stato dato un recipiente vuoto da riempire da soli attingendo da ceste di confetti di gusti diversi. Io ho saltato senza esitazione quelli al cocco e abbondato con quelli al cioccolato.
Pranzo di Nozze a Casa Artusi a Forlimpopoli, città natale di mia sorella Pellegrino Artusi per l'appunto. Come potete immaginare abbiamo mangiato benissimo, troppo abbondantemente forse, ma del resto che pranzo di nozze sarebbe se non si mangiasse fino a scoppiare?
La sala da pranzo poco prima che venisse invasa da gente affamata |
Prima portata una buonissima zuppetta di benvenuto, a seguire quella che a mio parere è stato il piatto migliore, lo sformato di funghi porcini su fonduta di parmigiano con crostino di capperi. Era buonissimo *_* La minestra di passatelli non era male (forse un po' troppo salata), ma non essendo una gran amante dei passatelli li ho ceduti a mio padre, tenendomi così un po' di spazio libero per le portate seguenti. Le tagliatelle al ragù non mi hanno convinto del tutto, questo perché sono stata cresciuta e viziata con il ragù della nonna e nulla e nessuno potranno mai rendere un ragù buono quanto il suo. Invece gli gnocchi di pane con fagioli dell'occhio e lardo di Mora Romagnola erano ottimi, ma in quanto quinta portata sono risultati pesantissimi e mi hanno impedito di gustare al meglio l'ultimo piatto, il filetto di porcellino con foglia di alloro e passata di funghi porcini con contorno di patate al forno. Era squisito, purtroppo dopo due bocconi ho dovuto lasciarlo lì, non riuscivo davvero ad ingerire più nulla. Fortunatamente la torta nuziale non è stata servita immediatamente e abbiamo avuto il tempo di riprenderci un pochino, ma ero ancora così stravolta che non son riuscita a capire esattamente di cosa fosse fatta. C'era della panna e della crema, mi sembra.
Per finire foto di rito, saluti e congratulazioni agli sposi e due (ma proprio due) passi nel centro di Forlimpopoli per sgranchirsi le gambe e cercar di digerire un po'. Fortunatamente è stata una giornata di bel tempo e nemmeno troppo fredda, giusto un po' troppo umida per i miei gusti: avevo i capelli decenti quando sono uscita di casa, ma tempo di arrivare in comune si sono arruffati tutti. E non avevo nemmeno una bella cera, colpa del poco sonno a causa del mal di gola e dell'influenza alle porte. Almeno non ho avuto la febbre come ho rischiato di avere (venerdì ero uno straccio) e come è invece purtroppo capitato a mia cugina: tutta la giornata con trentotto di febbre, poveretta!
La torta. E i confetti. |
Non ho poi mai raccontato come è andata a finire la caccia al vestito. Dopo un paio di prove infruttuose in altrettanti negozi del centro sono andata da Sumo e lì ho trovato l'abito giusto, un po' troppo sbracciato a dire il vero, ma ho rimediato con un golfino/coprispalle che avevo in casa.
*Antonio è lo stesso Antonio che ci servì il tacchino ripieno al pranzo di Natale di tre anni fa, tacchino che ogni tanto rammento con amore e salivazione eccessiva, motivo per cui lo sposo gode della mia più profonda stima e riconoscenza. Come avrete capito per rendermi una fedele seguace e/o adepta basta prendermi per la gola.
Nessun commento:
Posta un commento