sabato 31 ottobre 2009

Riciclare i morti

Con l'avvento di un' epoca ecologica, apparirà evidente che i rifiuti, gli scarti non esistono, nulla muore, tutto continua a vivere, assumendo forme sempre diverse. Questa non è una filosofia religiosa. E' un dato di fatto. Forte di una concezione errata, la fede nel giudizio universale e nella resurrezione, la gente crede ancora, come gli antichi egizi, che preservando l'aspetto fisico di una persona, essa risorgerà con il corpo che aveva in vita. Ma è una vera assurdità. Oggi i morti vengono seppelliti in modo particolarmente antiecologico. La salma imputridisce in una cassa ermeticamente chiusa sotto quattro metri di terra. In questo modo le radici degli alberi non possono operare il processo di rigenerazione. Inoltre una lastra di cemento e fiori artificiali separano il morto dal cielo e dalla terra. Un essere umano dovrebbe essere sepolto a non più di mezzo metro dalla superficie. Poi sulla tomba si dovrebbe piantare un albero. La cassa dovrebbe potersi decomporre in modo che la sostanza organica del defunto possa essere utile all'albero che vi cresce sopra. Esso accoglierà in sé qualcosa del morto e lo trasformerà in sostanza vegetale. Recandosi alla tomba, non si farà visita a un morto, bensì a un essere vivente che si è trasformato in albero, che continua a vivere nell'albero. Si potrà dire: «Questo è mio nonno, l'albero cresce bene, stupendamente». Sarà possibile piantare un bosco magnifico, più bello di qualsiasi altro bosco, perché gli alberi affonderanno le radici nei sepolcri. Il bosco potrà estendersi nel circondario e, poiché è un dato di fatto che non abbiamo abbastanza boschi, permetterà allo stesso tempo di mantenere, anzi di accrescere il patrimonio forestale. Sorgerà un parco, un luogo di cui ci si potrà rallegrare, in cui si potrà vivere e persino andare a caccia. Un luogo fantastico in cui sarà possibile instaurare un contatto ininterrotto con la vita e con la morte.

Friedensreich Hundertwasser

Il giardino dei morti felici, St. Maurice/Seine, agosto 1953
Olio su pannello di legno pressato, 47 x 58,5 cm

2 commenti:

  1. So che non commento molto (anche se il blog lo leggo sempre), ma qui devo dire qualcosa, ne va della mia reputazione! :D Hundertwasser for president!!

    RispondiElimina
  2. Non preoccuparti, del resto mi capita gente che commenta senza leggere, e tra i due mi fa più piacere sapere che viene letto ^^
    In effetti ti ho pensato mentre postavo :P Se si ti han fischiato le orecchie ora sai perché :D

    RispondiElimina