mercoledì 21 ottobre 2020

Dark S03E08 - The Paradise

Io me li immagino i due lettori di questo blog (due a stare abbondanti) che si domandano come sei sia conclusa la mia visione di Dark. "Ma la Mary l’avrà poi finito, ma è morta guardandolo, è morta per averlo visto, sta ancora piangendo in uno stanzino per colpa del finale?
Allora, ovvio che alla fine l’ho finito (o l’ho finito all’inizio?), vero anche che ci ho messo molto a riprendermi, non avevo proprio le forze per affrontare la scrittura di un post a riguardo. Poi, con calma, ho iniziato a scriverne anche se non ero ancora del tutto ripresa e in un certo senso lo stavo ancora metabolizzando. A questo punto il colpo di scena: ho fatto dei casini ed ho perso tutta la bozza del post! Ho quindi dovuto riscriverlo tutto daccapo, peccato non avessi molta spinta a scrivere cose che avevo già scritto, quindi ci ho messo una vita. E questa ragazzi è la storia di come ho postato ad ottobre un post che avevo praticamente finito ad agosto.  

Ma tornando a Dark, come ho già accennato sono stata emotivamente provata dal finale. Ma molto provata. L’ultima volta che sono stata così emotivamente provata da una serie tv è stato col finale di Twin Peaks (un po’ anche con quello di BoJack Horseman, solo non agli stessi livelli). 
L’ultimo episodio non mi ha per niente delusa, anzi, non ha fatto altro che confermare quello che già era il mio più che positivo giudizio sulla serie. È una serie stupenda, lo è stata dal primo fino all’ultimo episodio. La conclusione è perfetta, tutto (o almeno tutto quello che conta) viene spiegato e ogni cosa trova il suo posto nel disegno complessivo. E non vi dico i pianti che mi sono fatta sul finale! Un po’ per il modo in cui finisce, un po’ proprio perché finisce e stai dicendo definitivamente addio a storia e personaggi ai quali ti sei inevitabilmente affezionata, ero una fontana. E in genere non piango molto davanti alla tv (ok, ho pianto parecchio per Cuore di Cane di Futurama e per il finale della seconda stagione di Doctor Who, un pochino alla penultima di BoJack, ma a parte queste occasioni il massimo a cui normalmente arrivo sono gli occhi lucidi). 
Spenta la tv un gran senso di vuoto ed una profonda malinconia, che ha richiesto parecchio tempo per essere superata. 
E pensare che la prima stagione, nonostante mi fosse piaciuta molto, non mi aveva tirato fuori tutta questa devozione. Per quanto bella, l’avevo trovata un pelo prevedibile (avevo capito l’identità di Mikkel e dello Straniero con largo anticipo). Mi è piaciuta molto di più facendo il rewatch per prepararmi alla seconda stagione e forse è proprio con i rewatch che la si apprezza di più, è lì che si notano tutti i collegamenti, riferimenti e particolari che alla prima visione, per forza di cose, non si colgono. 

Comunque che finale! Claudia saves the day! Sempre sospettato che Claudia ci avrebbe dato molte soddisfazioni! Come conclusione non credo potessero fare di meglio. Alla fine della fiera c’erano solo due modi in cui si sarebbe potuta risolvere tutta la vicenda di Dark: 

 - il primo è che il nodo non venisse sciolto/rotto e il loop sarebbe continuato all’infinito. Poteva anche starci, ma oltre ad essere davvero amara come conclusione, sinceramente l’avrei trovato poco soddisfacente come finale, in quanto non si ha una vera e propria “fine” della vicenda; 

 - il secondo (che poi è quello che abbiamo avuto), è che il nodo venisse interrotto dall’unica cosa che poteva interromperlo, cioè un fattore esterno al nodo stesso. In questo caso il terzo mondo, che non solo è esterno al loop, ma scopriamo che ne è pure l’origine. 

Ad esser sinceri c’era anche un terzo modo, ovvero che tutto fosse stato un trip mentale di Jonas durante la sua permanenza all’ospedale psichiatrico, ma questo più che un finale è un’autorizzazione ad andare a picchiare gli autori. E gli autori ci hanno abbondantemente dimostrato di essere sono troppo di livello per rifilarci una cosa del genere. 
Così da primo acchitto l’introduzione di un terzo mondo poteva sembrare un deus ex machina, ma a ben pensarci era l’unico modo sensato per “risolvere” tutto il casino, oltre ad averci fornito una più che sufficiente spiegazione del perché esistono i due mondi e il loop.  
E il terzo mondo non è nemmeno stato tirato fuori così dal nulla, ovvio non era scontato, ma se ne poteva tranquillamente sospettare l’esistenza. Personalmente già alla fine della seconda stagione, quando veniamo messi al corrente che esiste un secondo mondo, mi ero domandata se non ce ne fosse addiritura un terzo, visto che tutta la serie si basa sul numero tre e sul simbolo della triquetra. Poi, non essendoci più stato alcun cenno per quasi tutta la terza stagione, non ci ho più dato tanto peso, almeno fino al penultimo episodio quando è stato ovvio che il Tannhaus che ci stavano mostrando non appartenesse a nessuno dei due mondi finora conosciuti. Poi vabbè, anche avessi avuto la certezza, non sarei mai riuscita ad immaginarmi come sarebbe stato determinante nella risoluzione della vicenda, anche per questo tanto di cappello alla sceneggiatura. 

Adesso che ho finito di elogiarlo in lungo ed in largo, passiamo alle cose che invece non mi son piaciute. Che in realtà son proprio bazzeccole che non intaccano la bellezza del tutto, roba da pelo nell’uovo, insomma.
Tre le cose non mi hanno soddisfatto in pieno: 

Primo: possibile che Adam non abbia nemmeno per un momento messo in conto la possibilità che esistessero due Martha? Che sia o meno al corrente del quantum entanglement sa che ad un certo punto è esistita una seconda versione di se stesso (altrimenti come è restata incinta alt-Martha?), quindi perché non gli è mai passata per l’anticamera del cervello che la stessa cosa potesse essere successa anche ad alt-Martha rendendo come abbiamo visto del tutto vano il suo piano per distruggere il nodo? In realtà la spiegazione c’è, ed è che Adam è un pirla. Anche quando era ancora Jonas non era poi questa gran cima. Però ha dedicato tutta la vita e tutti i suoi neuroni a star dietro a sta faccenda e poi non ha tenuto in considerazione una delle cose più ovvie, sei proprio scemo allora. 

Secondo: avrei voluto più tempo dedicato ad Agnes. Avrei voluto sapere di più sulla sua “relazione” con l’Origine e se è stata questa a spingerla ad abbandonare Sic Mundus. Mi sarebbe piaciuto anche sapere cosa ne è stato di lei dopo che Adam l’ha mandata indietro nel tempo per consegnare a Claudia il ritaglio di giornale in cui si parla della sua morte. Mi piace pensare che dopo aver consegnato a Claudia l’articolo abbia passato una vita felice insieme a Doris. Un po’ sembra sia stato così, le parole che le dice old-Claudia poco prima di morire lo lasciano intuire. 

Terza cosa, che più che non piacermi in realtà non ho ben capito: come hanno fatto Charlotte ed Elizabeth a viaggiare fino agli anni 70 per consegnare la baby Charlotte a Tannhaus? Adam tramite il portale nel 2053 le manda nel 2041 (e infatti le vediamo mentre rapiscono la bambina) e fino a qui ok, ma poi come fanno dal 2041 ad andare agli anni 70? Sfere non dovrebbero averne, l’unica in mano a Sic Mundus è quella che hanno requisito ad Alt-Martha e che poi daranno alla alt-Martha più giovane prima di spedirla a salvare Jonas (un altro bootstrap inosmma), Adam ne riceverà un'altra da old-Claudia, ma dopo che le due donne saranno già partite. L’unico modo in cui riesco a spiegarlo è che il portale si potesse già usare e Jonas non ci riusciva solo a causa dell’interferenza di Claudia, ma sapendo come fare Charlotte ed Elizabeth siano riuscite ad utilizzarlo. Però è un po’ troppo ipotetico, avrei preferito ci lasciassero qualche spiegazione in più. Poi chissà cosa fanno Charlotte ed Elizabeth negli anni 70 una volta compiuta la loro missione. 

Non rientra tra le cose non gradite, nonostante avessi scritto essere una delle cose che più mi premeva sapere, la mancata “spiegazione” dell’incidente all’occhio di Woller. Ormai era diventato un inside joke della serie, e spiegarlo avrebbe snaturato e fatto perdere tutto il suo fascino. Il bello della cosa ormai è proprio che sia un mistero e che ogni volta che Woller provi a raccontare dell’incidente accada qualcosa ad interromperlo. 
Per il resto niente da ridire, tanto di cappello a Baran Bo Odar e Jantie Friese per aver concepito e realizzato questo trip e averci fatto fare un viaggio meraviglioso. Adesso voglio recuperare i loro laavori precedenti, anche se non sono facili da trovare, e tengo d’occhio il prossimo progetto, che dovrebbe essere una serie sempre per Netflix intitolata 1899. 
Bene, che altro dire, felicissima di aver avuto la possibilità di vedere questa bellissima serie tv, di sicuro la guarderò altre volte e continuerò fin che campo a parlarne bene e a consigliarla a tutti.

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