venerdì 13 novembre 2015

Gitarella a Milano per il concerto dei The Fratellis - 2 novembre 2015

Ormai ‘sto coso più che un blog personale pare un blog sui Fratellis… dopo questo post cercherò di cambiare argomento, almeno per un po’.
Tra concerto, nuovo disco e poi un altro concerto mi hanno tenuta in perenne mega-esaltazione per quasi sei mesi filati, complimenti, ci credo che poi divento monotematica.
Ma tornando a quest’ultimo spettacolo, sono assai felice di esservi andata perché è stato grandioso. Epicamente grandioso. Al confronto quello di Senigallia era robetta. L’unica nota stonata la location, andare fino a Milano, e tornare a casa, mi è costato quanto il biglietto dello spettacolo, senza contare i soldi spesi per passare la notte in ostello, ma quella è stata la spesa minore. A mia sorella è andata meglio, adesso studia a Torino e da lì raggiungere Milano è sia più veloce che economico.
In compenso ci han dato l’occasione di farci un giro per Milano, per quante volte ormai ci sia stata in vita mia, mai l’avevo vista con il sole. Ero quasi commossa. E devo dire che il sole me l’ha fatta rivalutare davvero tanto, avevo dei ricordi di Milano come di una città grigia, fredda e triste, invece non è affatto male. E poi il Duomo è meraviglioso! Pure quello non ero mai riuscita a vederlo per bene, tutte le altre volte che ci ho provato era coperto da impalcature. Abbiamo fatto un giro molto corto in realtà, ci siamo limitate al Duomo, alla galleria Vittorio Emanuele e alle stradine limitrofe, ben scandagliate mentre eravamo alla ricerca di un caffè che non costasse due euro e mezzo.

Ve' che bello
Un Barry inaspettato fuori dal Fabrique

Avendo imparato dalle passate esperienze che non c’è poi sta gran ressa per vedere i Fratellis, inizialmente non volevamo andare al Fabrique troppo presto, ma poi non abbiamo resistito al fascino dell’attesa davanti ai cancelli, così verso le cinque del pomeriggio ci siamo recate là. Sul posto c’erano già un po’ di persone (non molte, ma sempre di più che all’apertura dei cancelli a Senigallia), ma la cosa interessante è che una di loro era Baz! Stava firmando autografi agli altri fan, solo che sta cosa di trovarlo lì ci ha colto talmente alla sprovvista che non abbiam avuto abbastanza prontezza per fare qualche cosa di sensato e ci siamo limitate a fargli una foto da lontano. Tra l’altro quello che stava firmando era proprio l’ultimo autografo, praticamente se ne è andato come siamo arrivate noi. A ripensarci siamo state un bel po’ idiote, Baz poi pare una persona simpaticissima, ma ormai è andata così.
Il resto dell’attesa è stato abbastanza tranquillo, a parte che han cominciato a gelarmi i piedi, ma quel che è peggio a pizzicarmi gli occhi, cosa che in seguito mi ha dato delle noie. Giusto non abbiamo capito perché gli addetti del Fabrique ad un certo punto ci abbiano incanalato verso una porta dentro una specie di atrio se poi all’apertuta delle sette abbiano fatto entrare il pubblico da un’altra porta fuori dal suddetto atrio! Con il bel risultato che quelli arrivati per ultimi han cominciato ad entrare per primi. Fortunatamente sta cosa che si entrava da un’altra parte è sfuggita praticamente a tutti e non troppa gente quindi è riuscita a passarci avanti, però caspiterina!
All’ingresso, da brava primogenita premurosa e protettiva, ho abbandonato mia sorella al suo destino, bloccata perché in possesso di un pericolossissimo zainetto a cui era vietato l’accesso. Prima però le ho lanciato delle monetine per pagare il guardaroba. Interessante che alla mia borsa invece non abbiano dedicato nemmeno un’occhiata, avrei potuto aver dentro, che so, delle pietre o altri oggetti ben più pericolosi del povero zainetto. Dal canto mio me ne sono andata ad accaparrami in posti, prima che i migliori venissero presi tutti. Il centro della transenna era già occupato, ma di certo non mi illudevo di poter replicare Senigallia da quel punto di vista, avevo già realizzato di aver troppe persone davanti a me in fila per riuscirci. Abbiamo comunque trovato dei posti più che ottimi, una transenna appena un po’ laterale, praticamente eravamo sotto il microfono di Jon, assolutamente nulla di cui lamentarsi, insomma!
Il resto del tempo è passato abbastanza in fretta, per ingannare l’attesa i miei occhi, che già avevano iniziato a pizzicarmi prima, hanno avuto la deliziosa pensata di cominciare a bruciare e lacrimare. Effettivamente la mattina mi ero accorta di averli un po’ gonfi, ma non ci avevo dato più di tanto importanza, pensavo fosse semplicemente dovuto agli ultimi residui di raffreddore. Fortuna che alla fine non ero sola, perché un paio di volte son stata costretta ad abbandonare il mio posto per andare in bagno a sciacquarli e senza una sorella a farvi tenacemente la guardia non credo che il posto lo avrei ritrovato al mio ritorno. Sciacquarli ha sì aiutato, ma non ha risolto il problema, anche durante il concerto ogni tanto a random cominciavano a lacrimare, fortunatamente non così spesso da rovinarmi lo spettacolo, anche se un po’ di noia certamente me ne hanno data. Quindi quell’idiota tra il pubblico che ogni tanto cominciava a piangere senza ritegno non era una bimbaminkia troppo emozionata dalla vista dei suoi idoli, ma io che tiravo madonne ai miei occhi.
Il leggendario "Gesù"
Prima dei Fratellis hanno suonato i Ninfeanera, non mi hanno colpito in maniera particolare, ma io non faccio testo quando si parla di gruppi spalla, son sempre poco bendisposta verso di loro, tutto quello che desidero è che smammino presto dal palco. Per cui magari erano pure bravissimi, ma io non riesco a prestare la dovuta attenzione, sto in troppa trepidante attesa per il gruppo per il quale ho pagato il biglietto. Ci siamo divertite anche a guardare i roadie sistemare la strumentazione, soprattutto vedere il nostro “amico” Gesù, qua andrà a finire che andremo ai concerti dei Fratellis solo per vedere lui.
I Fratellis hanno iniziato in perfetto orario, anticipati da un travolgente can-can, ed hanno suonato per circa un’ora e quaranta, ma soprattutto ci han fatto scatenare per bene.
Hanno attaccato subito con Baby Don’t You Lie To Me, seguita a ruota da Henrietta, un bel modo insomma per scaldare il pubblico a dovere. Ormai conoscendola decisamente meglio, Baby Don’t You Lie To Me me la son goduta molto di più che a Senigallia, si presta molto bene ad essere suonata dal vivo. Inizialmente sembrava che l’audio non fosse granchè, la voce di Jon si sentiva davvero piano rispetto al resto, ma a quanto pare si è trattato di un problmema temporaneo perché a metà Henrietta è tornato tutto alla normalità. Loro tre erano iper-carichi, molto più carichi che quest'estate e mi son sembrati anche, come dire, più coinvolti, c’è stata più interazione con il pubblico e pure il pubblico stesso mi è sembrato più “preso” o almeno di uno scatenato meno sconclusionato che a Senigallia (ma quei tizi che avevamo vicino avevano bevuto parecchio). Poi io con “pubblico” intendo più che altro la gente intorno a me, che in realtà cosa succeda nel resto della platea effettivamente non lo so. Inizialmente la nostra zona si è scatenata poco, avevamo intormo persone piuttosto tranquille, poi devono essersi fatti strada individui più scatenati perché si è comiciato a creare un bel po’ di movimento e pure una pressione niente male dalle file posteriori. Durante le ultime canzoni prima del bis uno ha anche ripetutamente tentato di incunearsi tra me e i tizi a fianco, ma non esiste proprio che io lasci il mio preziossissimo pezzo di transenna per far spazio al primo idiota che spinge!


Il nuovo album dal vivo suona meravigliosamente bene, Me And The Devil in particolare mi è piaciuta davvero molto, sarà che l’hanno eseguita in maniera più “dura” rispetto al disco. Molto belle anche Impostors e Desperate Guy, in versione leggermente più ritmata. Dogtown forse l’unica che, al confronto con le altre, mi ha colpito di meno, ma comunque molto coinvolgente e divertente da ballare. Ma la vera gioia per le mie orecchie è stata Too Much Wine!!! Buttando un occhio alle scalette degli utlimi spettacoli avevo notato che lei e Thief venivano eseguite davvero poco, a parte in un paio di date in America non le avevo viste granché nelle tracklist, mi ero quindi psicologicamente preparata alla possibilità di non riuscirle ad ascoltarle dal vivo. Per quanto riguarda Rosanna e Medusa In Chains invece non nutrivo proprio alcuna speranza, credo che non le abbiano mai suonte, Medusa poi è una bonus e lo stesso Baz ha detto che in questo tour non l’avrebbero eseguita dal vivo. Immaginate quindi la mia gioia quando sono tornati sul palco per il bis e, anziché suonare Chelsea Dagger come tutti, io per prima, si aspettavano, hanno attaccato con Too Much Wine! Mi han colto così di sorpresa che mi ci son voluti un paio di secondi per realizzare che stessero suonando proprio quella. Come era da prevedersi spacca di brutto dal vivo, mi son scatenata anche troppo a ballarla, tanto che ad un certo punto ho perfino tirato una capocciata a qualcuno dietro di me.

Il mitico Baz con il suo mitico basso
La cosa buffa è che proprio la sera prima avevo inviato un tweet a Baz implorandoli di suonarla! Son consapevole che quasi sicuramente si è trattato di un caso, ma quanto son stata felice che l’abbiano fatta! Non abbiamo capito il motivo, ma Jon ne ha cantata buona parte trattenendo a stento le risa, non so se lo divertisse la canzone in se o ci fosse qualcosa di spassoso in platea… o forse lo divertiva l’idea di averci trollato di brutto suonando quella anziché Chelsea Dagger come tutti si aspettavano. Effettivamente si poteva percepire un senso di smarrimento tra il pubblico. Ovviamente poi han fatto anche Chelsea, ci mancherebbe, e come al solito è stata la canzone che ha coinvolto tutti di più, diciamo che le canzoni tratte dal primo disco sono state quelle che hanno ottenuto più riscontro da parte del pubblico. Peccato non aver sentito Thief, ma del resto non si può avere tutto. 
Il disagio che mi ha provocato
quel colletto alzato solo da una parte...
fortuna che poi se l'è sistemato
Ho sofferto molto anche la mancanza, come temevo, di Jeannie Nitro, ma la sua assenza è stata ripagata alla grande dalla presenza di canzoni come For The Girl(!), Got Ma Nuts From A Hippy(!!) e soprattutto Acid Jazz Singer *_* Io adoro quella canzone e sono quindi stata felicissima che l’abbiano fatta dal vivo. A conti fatti è valsa la pena rinunciare a Jeannie Nitro, che comunque ho già sentito due volte dal vivo, in favore di Acid Jazz Singer
Molto bella la versione che han fatto di For The Girl, eseguita leggermente più lenta di quella dell'album, sembrava quasi una via di mezzo tra l’originale e la sua bellissima versione acustica. Stra-felice di aver sentito anche Got Ma Nuts From A Hippy, inoltre per presentarla Jon ci ha perfino raccontato più o meno come si è formato il gruppo. In pratica lui e Baz si sono incontrati ad un pub e per tutta la serata non han fatto altro che parlare. Alla chiusura, ormai rimasti gli unici due avventori, e senza nemmeno aver toccato cibo, avevano deciso di mettere su un gruppo. Avevano il nome della band ed il nome del primo album della band... solo che ancora non avevano una band! Finché non è entrato in scena Mince. Quindi, ha concluso Jon, se c’è qualcuno da incolpare per l’esistenza dei Fratellis quello è Mince. Che dire, eterna gratitudine a Mince allora! Got Ma Nuts From A Hippy  è stata la prima canzone che hanno suonato insieme, almeno credono, non sono sicuri, ma del resto, ha aggiunto, nessuno di noi era là e quindi non possiamo affermare il contrario.
In questa occasione mi è piaciuta più del solito Whistle For The Choir, Jon ci ha messo molta dolcezza nel cantarla,  rendendola decisamente più “leggiadra” che le volte scorse. Jon alla fine era quello che vedevamo meglio, avendolo proprio davanti. Baz era più lontano, ma comunque in bella vista pure lui, Mince invece lo vedevamo proprio male, il più delle volte veniva coperto proprio da Jon. Eh, purtroppo ai batteristi 'sta cosa di venir coperti dagli altri membri della band spesso accade. Tra l’altro Mince era anche particolarmente carico, in un paio di occasioni ho temuto ribaltasse la batteria per la foga con la quale la suonava! Ma a dire il vero erano tutti e tre belli pieni di energie, ed hanno prosciugato le nostre, più di una volta son stata costretta a calmarmi perché letteralmente non avevo più fiato.
Mince nell'unica foto che siamo riusciti a scattargli :(
Anche 'sta volta son riuscita ad evitare Cuntry Boys & City Girls, la suonano spesso per cui tutte le volte me l’aspetto e tutte le volte invece non la fanno. E mi va bene, preferisco ne facciano altre piuttosto che quella. Non è che mi faccia schifo (in realtà di canzoni che non mi piacciono proprio per niente ce ne saranno giusto un paio), ma è comunque una di quelle che ascolto meno volentieri. Mi dispiace invece che Here We Stand sia sempre il disco meno rappresentato ai concerti, e dire che Tell Me A Lie dopo un brano chiamato Baby Don’t you Lie To Me ci sarebbe andato a nozze. Diciamo più che altro che sia a me che a mia sorella avrebbe fatto un gran piacere sentirla. A mia sorella è dispiaciuto molto non abbiano fatto Vince The Loveable Stoner e This Is Not The End Of The World (pure a me, soprattutto la seconda), ma almeno le abbiamo potute ascoltare la volta scorsa. Mia sorella poi sta facendo passi da gigante, quest’estate a Senigallia non conosceva i titoli di tutte le canzoni e a malapena sapeva che aspetto avessero i The Fratellis, ora invece sa a menadito quasi tutti i testi.
In chiusura di concerto hanno eseguito una bella cover di Dion, Runaround Sue, non prima di averci ringraziato di far sì che non siano disoccupati e di permettere loro di avere un lavoro che non devono fingere di amare.
Questa volta non c’erano scalmanati che volevano bandane, però a fine concerto si è sentito un “dacci il cappello”... insomma, a quanto pare qualcuno che vuole il copricapo di Jon ci deve sempre essere XD
Come al solito le mie due canzoni “per le foto” sono state Flathead e Until She’s Saves My Soul, scattate meno sta volta e più che altro durante la prima, durante la seconda ho fatto giusto qualche secondo di video. Leggevo un articolo riguardo questo concerto dove l'autore faceva notare come, ad un certo punto, il pubblico fosse talmente coinvolto dallo spettacolo da letteralmente dimenticarsi di immortalarlo con telefonini e tablet, cosa che oggigiorno quasi mai succede. E in effetti ripensandoci è vero, solo durante quelle due canzoni che mi piacciono meno mi son ricordata che avrei potuto fare delle foto, altrimenti non mi sarebbe proprio passato per la testa. Ad ogni modo io son sempre per poche foto ricordo scattate il più in fretta possobile e poi bona, nessuna foto o video può ritrasmetterti le emozioni e la magia che ti sa dare lo spettacolo dal vivo. Poi avere qualche foto fa indubbiamente piacere, soprattutto per bullarsi con chi non è potuto andare. 

Scaletta

Baby Don't You Lie to Me!
Henrietta
Halloween Blues
Flathead
Impostors (Little by Little)
She's Not Gone Yet But She's Leaving
A Heady Tale
Whistle for the Choir
For the Girl
Me and the Devil
Desperate Guy
Got Ma Nuts From a Hippy
Acid Jazz Singer
This Old Ghost Town
Everybody Knows You Cried Last Night
Dogtown
We Need Medicine
Baby Fratelli
Until She Saves My Soul

Bis:

Too Much Wine
Chelsea Dagger
Runaround Sue

Finito il concerto siamo rimaste a bazzicare lungo la transenna nel tentativo di accapparrare qualche souvenir, ma non siam riuscite a mettere le mani su nulla, Gesù ci ha deluso ed ha allungato roba a tutti tranne che a noi. Credevamo in te, Gesù, come hai potuto tradirci così? 
Alla fine siamo uscite (o meglio, quelli del Fabrique ci han fatto uscire, che se apsettavamo un altro po’ mi sa che ci mandavano fuori a calci in culo) e abbiamo raggiunto altri fan in “attesa” al cancello del parcheggio privato. Dopo una mezz’oretta, quando ormai non eravamo più in molti (solo i più tenaci raggiungono la vittoria!) abbiamo iniziato a intravedere il cappello bianco di Jon aggirarsi dalle parti del pullman. Al che ha iniziato ad avvicinarsi, molto lentamente e quasi esitante, sembrava un gattino timoroso pronto a scappare al pimo movimento o rumore troppo brusco. Alla fine ci ha raggiunto ed è stato davvero molto carino e disponibile, ha firmato autogafi ed ha posato per le foto. È molto pacato, sia nel parlare che nei movimenti, e da idea di essere alquanto timido. Aveva l’aria un po’ stanca, ma dopo un concerto del genere direi che aveva tutto il diritto essere stanco! Più che altro dimagrisce a vista d’occhio, vien quasi da chiedersi se non abbia qualche problema di salute… anche se, a gudicare dall’energia dimostrata sul palco, non si direbbe proprio.
Ci siam fatti una foto insieme, poi son riuscita a mettere insieme abbastanza inglese* per complimentarmi con lui per il nuovo album, al che mi ha ringraziato facendomi anche un bellissimo sorriso (ok, scusate la piega bimbominkiosa). Mia sorella si è fatta anche autografare il biglietto, al che abbiamo notato che se vuole una firma decente riesce anche a farla, mica come quello sgorbio che c'è sulla mia copia di Eyes Wide, Tongue Tied. Accontentati tutti ci ha salutato e, sempre con molta calma, è tornato al pullman. Per la, immagino, gioia del custode al cancello che probabilmente non vedeva l’ora che ci cavassimo tutti dai coglioni.
Come già ho avuto modo di sperimentare i concerti dei Fratellis sono una droga, più ne vedi più vuoi vederne altri, e bisogna ammettere che pure loro ci stanno un po’ viziando: in due anni (se non vado errato) hanno suonato in Italia ben sette volte: Milano a dicembre 2013 per il tour promozionale di We Need Medicine (che ho saltato, e ancora soffro), poi a giugno 2014 le due partecipazioni ai festival di Roma e Bologna, il luglio scorso le tre a Parabiago, Roma e Senigallia e quest’ultima qui a Milano. Non si può dire che trascurino l’Italia. Però ne vogliamo ancora! E poi ancora! Spero riescano a fare un’altra capatina l’anno prossimo, magari per qualche concerto estivo e che non ci tocchi invece aspettare l’uscita del quinto album per rivederli. A meno che non abbiano intenzione di mettersi subito sotto ad incidere un disco nuovo, a cui non son di certo io ad oppormi!
Ah, visto come è fatto il Fabrique direi anche che possono tranquillamente venire a suonare all’Estragon di Bologna la prossima volta ;) Così risparmio un po’ di soldini e non mi tocca passare la notte nella stanza mista di un ostello in compagnia di un mega russone e di un polacco che mette sveglie casinare alle quattro del mattino.
Per la serie malanni e incidenti da concerto questa volta mi son portata a casa uno stiramento muscolare alla spalla destra, che mi ha costretto a quattro giorni di utilizzo del solo braccio sinistro, e soprattutto mi è tornato il raffreddore, ma di un micidiale come non ne avevo da anni. Pure mia sorella si è beccata l’influenza, diciamo che uscire spolte di sudore (e, per l’eccitazione, dimenticandosi di coprirsi a dovere) non ha fatto molto bene alla nostra salute.
Per concludere allego una manciata di secondi di video di Until She Saves My Soul.
(EDIT. mi accorgo ora che il video si è caricato da schifo, l'originale è cento volte meglio, appena possibile provo a caricarlo nuovamente)




*"mettere insieme abbastanza inglese" è una frase che farebbe venire un mancamento alla mia professoressa del liceo, con quello che ci ha insegnato dovrei essere in grado di parlare quasi come una madrelingua e invece

domenica 1 novembre 2015

Quarant'anni e non dimostrarli

Quarant'anni di Bohemian Rhapsody! Festeggiamenti per tutto il week end!
In realtà il compleanno cadeva il 31 di ottobre, ma ieri non ho avuto modo di avvicinarmi ad un computer.



E ovviamente tanti auguri anche alla sua b-side!