martedì 17 marzo 2015

Stitichezza mentale

Oggi si è laureata mia sorella, per l'occasione tutti si sono aspettati da me un set di foto stupide organizzate a mo' di storiella altrettanto stupida e spiritosa (io non so come si sia diffusa questa mia fama di creatrice di roba spiritosa, non mi pareva di averla pubblicizzata più di tanto).
Se una volta erano le idee a venire a me e non io a doverle cercare, da un po' di tempo a questa parte non sono più particolarmente ispirata, anzi per niente, lo dimostra anche il fatto che fino a qualche anno fa mi capitava spesso di abbandonare qualsiasi cosa stessi facendo per appuntarmi e/o scrivere idee improvvisamente apparse nella mia mente, mentre ora queste non fanno capolino manco se mi siedo e dico "bon, vediamo un po' di buttare giù qualche cosina creativa".
Ad ogni modo oggi non potevo di certo presentarmi a mani vuote, così ho passato giorni a guardare e riguardare foto, selezionarle, sforzandomi in tutti i modi di tirare fuori qualche cosa di originale e, messa alle strette, alla fine con grande fatica qualche cosa è saltato fuori, nulla di trascendentale, ma che non mi pareva minimamente possibile di poter riuscire a concepire, all'inizio.
E nulla, a questo punto mi è venuto da pensare che forse il blocco creativo è in un certo senso paragonabile alla stitichezza, non hai per niente stimoli, ti sembra di non poter concludere nulla, ma con un po' di sforzo e di impegno alla fine qualche cosa riesci a fare. Una sorta di stitichezza mentale, insomma. A volte non si hanno ispirazioni e la propria mente sembra solamente un campo arido incapace di dare qualsivoglia frutto, ma sforzandosi e cercando le idee anche nei suoi recessi più reconditi qualche cosa si riesce a far fruttare, nonostante tutto.
Per concludere mia sorella alla fine si è laureata con 110 e lode ed io le lodi le ho ricevute per il mio cartellone stupido, che no, non vi faccio vedere perché sono cose private.

mercoledì 4 marzo 2015

Dove la Mary recupera Doctor Who e si pente di non averlo fatto prima

Siccome sono sempre al passo coi tempi qualche mese fa ho cominciato a recuperare Doctor Who (della serie meglio tardi che mai) che tutti me ne han sempre parlato bene e poi tratta di viaggi nel tempo e posso mica lasciarmi sfuggire qualche cosa che parli di viaggi nel tempo, no?
Così il settembre scorso ho iniziato la prima stagione, che mi è piaciuta parecchio. L'ho conclusa verso fine febbraio, il che è notevole, cinque mesi per vedere tredici episodi è un buon risultato per una lentona come la sottoscritta. Considerato inoltre che in questo arco di tempo sono anche andate in onda The Knick, una stagione (tra l'altro piuttosto noiosa) di Downton Abbey, quella meraviglia che è Galavant, poi ho dovuto recuperare in fretta True Detective che avevo bisogno di liberar spazio nel mysky e ho passato anche un paio di mesi che non avevo voglia di guardare serie tv. Pare strano, ma è così, mi sono concentrata più sulla visione di film per un po'.
Se a fine febbraio ho finito la prima stagione, nel giro di una settimana ho terminato pure la seconda. Ed a sto punto si può cominciare a parlare di intrippamento pesante, perché col tempo libero che (non) ho anche vedere un solo episodio al giorno è per me già un gran risultato. In realtà le prime avvisaglie di intrippamento si sono manifestate durante la prima stagione con l'episodio "The Empty Child", dopo è stato tutto un crescendo. A parte gli episodi 8 e 9 della seconda stagione che ho trovato noiosissimi e sono attualmente quelli che mi son piaciuti di meno.
Ieri sera ho visto l'episodio conclusivo della seconda stagione. Episodio che, come può ben immaginare chi ha già visto la serie, mi ha letteralmente devastata. Diamine, non piangevo così dai tempi di "Cuore di Cane" di Futurama. E io non sono una che piange facilmente davanti alle serie tv!