martedì 28 dicembre 2010

Conciati per le feste

Il Natale è stato piacevole ed è trascorso in modo tutto sommato positivo, anche se in principio mi ha dato da fare più del solito.
Mia mamma si è ammalata proprio la mattina della vigilia, con il risultato che mi son trovata tutta da sola a organizzare la cena e la serata. Nulla di infattibile, l'unica è che fare in uno le cose che si supponeva si sarebbero fatte in due ha portato notevoli ritardi nella mia tabella di marcia.
Per il resto con tutti i parenti in giro per casa non è che mi mancasse la manodopera, infatti ho schiavizzato subito mia cugina e lo messa prima a montarmi gli albumi per la ciambella e poi ad aiutare mia sorella nella preparazione degli antipasti e della crema di mascarpone per il pranzo. 
Mia nonna a dir la verità ha voluto dare un po' troppo una mano, finendo per essere più d'impiccio che altro (ma apprezzo la buona volontà), tra l'altro ha una fiducia nelle capacità altrui pari a zero e credo che considerasse le abilità della sottoscritta (ma anche quella della cugina e della sorella) ai livelli di quelli di  una mentecatta o giù di lì.
Il suo primo consiglio per facilitarci le cose è stato lasciar perdere di preparare nell'ordine: gli antipasti, il primo e il contorno. A parte il fatto che non so cosa avremmo mangiato seguendo simile consiglio, dal momento che tutte queste cose erano già per buona parte pronte mi rompeva assai di più mandarle alla malora che prepararle.
Ma il top l'ha raggiunto mio padre. Dopo essersi accorto che per sbaglio avevo usato per cucinare il burro salato destinato alle tartine si è messo a fare il catastrofista, prevedendo che tutto ciò che avevo preparato con quel burro avrebbe fatto schifo, sarebbe stato immangiabile, avrebbe provocato la fine del mondo e simili. Non è stato affatto così, ma sul momento udire simili discorsi non ha giovato molto al mio umore.
Ad ogni modo, passato il momento stressante della preparazione, tutto è filato liscio e sedersi a tavola con i parenti è stato piacevole e rilassante, tenendo conto tra l'altro che il cibo non solo è venuto bene, ma è stato anche ben apprezzato.
La pasta al forno era troppa, ma buona, il baccalà era perfetto (questo l'aveva cucinato mia nonna il giorno prima, per cui non c'erano dubbi), la torta salata forse necessitava di un po' più di cottura, ma era commestibile, l'insalata di rucola, noci, parmigiano e pere che avevo preparato è piaciuta molto e molto buono era anche il salame di cioccolato di mia zia.
Il gran successo culinario però sono state la ciambella allo zenzero e i biscotti alla cannella, spazzolati alla grande durante la colazione il giorno di natale, a riprova che i piatti che mi riescono meglio sono i dolci. 
la mia ciambella allo zenzero
Per il pranzo c'è stato poco da tribolare, essendo tutto praticamente già pronto. 
Dopo una mattinata passata tra scartamenti di regali e la visione di Psycho (con mia cugina piccola nascosta sotto una coperta durante la scena della doccia) ci siamo rifocillati di tortellini caserecci in brodo, carne lessata servita con salsa di pera volpina o, a scelta, senape, brasato al vino, insalata di finocchi e arance e la crema al mascarpone di mia sorella, che quel solito disfattista di mio padre trovava troppo liquida.
Il pomeriggio è stato un tranquillo e rilassante ozio in famiglia, tra sonnecchiamenti e chiacchierate sul divano davanti ad un scoppiettante camino, visione distratta con annesse prese in giro di "Wolverine: Le origini" che qualcuno aveva messo su, giochi della sigaretta e sfoggio dei regali ricevuti. 
L'unica nota negativa riguarda mia mamma che, avendo la febbre alta, è dovuta rimanere costantemente a letto e non l'abbiamo potuta avere tra noi durante i festeggiamenti. Solo la sera di natale si è sentita un po' meglio, abbastanza almeno per poter partecipare alla classica cena a base di avanzi, prima della partenza dei parenti.

il centrotavola che avevo preparato
Mia mamma aveva ancora troppa febbre perfino il ventisei per venire dai miei nonni paterni a Rimini, così ci è toccato lasciarla a casa sola soletta. Però sembra che se la sia goduta a stare in pace senza nessuno tra i piedi.
A casa dei nonni altroché se si è mangiato! 
Del resto non è mai esistito e non esisterà mai che si esca da casa di mia nonna paterna con ancora un angolino di stomaco libero. Tra lasagne fatte in casa, costolette di agnello, arrosto, cotolette di pollo, salsicce al sugo, erbette tirate in padella, patate al forno, formaggi, piada e affettati sfido io ad avere ancora appetito!
Il dolce, di cui eravamo incaricati noi, si è rivelato essere una roba strana. Praticamente mio padre in una delle sue ispirazioni culinarie (che, dopo i leggendari tortellini alla panna e cipolle, guardo sempre con sospetto) aveva unito la crema di mascarpone avanzata il giorno prima con savoiardi imbevuti di alchermes. In pratica era un ibrido tra un dolce di mascarpone e una zuppa inglese, un mascarglese o un zupparpone, a dir la verità bisogna ancora battezzarlo (io propendo per zupparpone).
Alla sera tornati a casa, portando un cestino di lasagne avanzate a mia mamma, un po' come si fa per i cani, ci siam visti in famiglia "L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford" che ha annoiato tutti tranne la sottoscritta. Ok, convengo che sia parecchio lungo e davvero molto lento, però a me è anche piaciuto parecchio.
Ieri invece mi son data all'ozio totale, l'unica cosa che avevo intenzione di fare era guardare "tra le nuvole" su sky dopo cena, ma sono crollata addormentata a dieci minuti dall'inizio. Però ho visto i titoli di coda!

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